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Analizziamo come i brand del settore beauty ridefiniranno le strategie di marketing in vista del prossimo anno

Giustina Ciccariello

Il marketing del settore beauty è stato profondamente influenzato dalla pandemia globale. Una delle principali sfide che i brand si sono trovati ad affrontare, è stata quella di dover prontamente rispondere al cambiamento nel comportamento d’acquisto dei consumatori, modificando il modo di comunicare con il proprio pubblico.

Nel nostro ultimo report “Le nuove regole del beauty”, redatto in collaborazione con Cosmoprof, abbiamo analizzato i principali cambiamenti avvenuti nel settore nel corso del 2020, insieme all’impatto del #blackoutday e ad alcuni insight e statistiche  che definiranno le strategie di marketing del futuro.

Diversi brand del settore beauty hanno già iniziato ad investire su alcune delle strategie di marketing che, secondo le nostre analisi, si riveleranno fondamentali per rimanere competitivi sul mercato. In questo articolo, analizziamo alcuni casi di successo già sperimentati dai primi beauty brand.

Oggi più che mai, i valori comunicati dai brand influenzano pesantemente le decisioni di acquisto dei consumatori. L'impatto che il movimento #BlackLivesMatter ha avuto sui brand è solo un esempio dell'importanza che viene data al modo in cui un marchio reagisce e risponde ad alcuni dei più rilevanti temi di risonanza sociale, come quello delle discriminazioni razziali.

Tra i beauty brand che hanno capito e rivolto la giusta attenzione verso la comunicazione di valori quali la diversità e l’inclusione, c’è Pupa Milano, che nell’ultima campagna “I am what I am”, ha coinvolto numerose lifestyle e beauty influencer per sdoganare ogni tipo di stereotipo legato ad un modello di bellezza perfetta. Luigi Gentile, hair style influencer e brand ambassador di Pupa, con il suo post su Instagram in cui ha invitato i suoi followers ad amarsi e accettarsi per come si è, ha generato un Media Impact Value™ di 5.1mila€. Questa campagna si aggiunge alle iniziative di comunicazione a supporto del movimento body positive, che il brand si impegnerà a promuovere in ogni suo progetto.

 

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  • Creare il contenuto giusto sui canali giusti

Il modo in cui i marchi beauty hanno risposto e si sono adattati al Covid è stato particolarmente originale per il settore stesso. La maggior parte dei professionisti della cosmetica ha affermato di aver cambiato la strategia content del proprio brand, per produrre contenuti in linea con le nuove abitudini beauty dei consumatori durante il lockdown.

L’Oréal è stato uno dei primi brand del settore a capire il potenziale dei nuovi formati e piattaforme per coinvolgere direttamente i consumatori nella costruzione della strategia di comunicazione e catturare il loro interesse, lavorando sulla fiducia, sui contenuti di valore e sulle esperienze. Dalla realizzazione di uno spot che ha come protagoniste le stesse consumatrici all’attivazione di App mobile per esperienze di trucco virtuali, L’Oréal ha dimostrato di saper intelligentemente sfruttare i nuovi canali e contenuti per incrementare le vendite ed ottimizzare il ROI, puntando sugli owned media.

  • Investire nel mercato asiatico

Secondo Euromonitor il mercato del beauty in Cina crescerà tre volte più velocemente rispetto a quello degli USA. 

Tra le iniziative del settore volte a promuovere gli investimenti nel mercato asiatico c’è la Cosmoprof Asia Digital Week, che proprio in questi giorni si sta svolgendo online tramite la piattaforma Cosmoprof Asia. La fiera ha consentito a 153 aziende italiane di entrare in contatto con oltre 10mila buyer internazionali e non solo. L’evento rappresenta, infatti, una grande occasione sia per le aziende già operative nel mercato asiatico che per quelle interessate a valutare nuove opportunità di business future in questa regione.

  • Sfruttare la digitalizzazione e le nuove tecnologia

Come sfruttare efficacemente i canali digitali, ma soprattutto, come integrarli nel proprio  modello di business? Con la minaccia di eventi simili a quelli del Covid, i marchi si sono interrogati su come poter creare esperienze fisiche in formato digitale e continuare a generare vendite in questa “nuova realtà”.

Uno dei primi beauty brand ad aver pienamente compreso l’importanza della tecnologia è Lancôme, che per promuovere l’ultima capsule collection firmata Chiara Ferragni x Lancôme, ha organizzato un live beauty show in cui l’imprenditrice digitale ha presentato i suoi prodotti con un format mai visto prima. Il solo post di annuncio della collaborazione ha generato per Lancôme un Media Impact Value™ di 12mila€. Grazie all’utilizzo della nuova tecnologia, molti prodotti della capsule sono andati sold-out durante lo stesso live.

 

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Anche Abiby, brand di beauty italiano specializzato in beauty box a sorpresa, ha dato prova del successo del commercio online, registrando un aumento delle vendite del 500% solo nell’ultimo anno.

Se vuoi saperne di più sulle strategie di beauty marketing del futuro, o ancora, ottenere l'accesso ad un'analisi dedicata alle nuove richieste dei consumatori e al loro impatto sulle performance di marketing, oppure, conoscere i canali e le Voci di maggior valore per i marchi del beauty a livello globale e i commenti dei professionisti della cosmetica in merito alla direzione dei loro budget di marketing e degli investimenti, scarica il nostro ultimo report “Le nuove regole del beauty” qui.

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