Influencer, gifting e prestiti di prodotti: una relazione dai mille volti

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Launchmetrics Content Team

In questa era digitale, possiamo dire di aver già visto vari tipi di pubblicità e questo rende sempre più difficile il compito di promuovere un prodotto. Le persone sono diventate diffidenti nei confronti degli spot, e la figura del testimonial che si pone come garante non funziona come un tempo. Secondo alcune ricerche, il 70% dei consumatori preferisce conoscere un prodotto attraverso un contenuto piuttosto che tramite la pubblicità tradizionale. In questo panorama, il Native Adverstising, che combina in maniera naturale e innovativa elementi di advertisement e di content marketing, riscuote sempre più successo, in particolare per i brand di fashion e lifestyle che basano la loro comunicazione sul prodotto e collaborano con Influencer. All'interno delle loro strategie di comunicazione, azioni come il prestito di prodotto, il gifting e il tryversting risultano mosse vincenti per sviluppare questo tipo di adverstisement.

Ma cosa è di preciso il Native Adverstising? Come utilizzarlo? E come inserire le strategie di prestito del prodotto o gifting con gli Influencer? Scopriamolo insieme! 

 

Native Adverstising: il come, il cosa e il perchè

La caratteristica peculiare del Native Advertisement è quella di inserirsi perfettamente nel flusso di attività dell'utente, dove la pubblicità diventa parte integrante del contenuto. Adesso, mettete insieme la sua forma di brand adv e il potere del contenuto, ed ecco svelato il perchè della relazione fra Native Adverstisement e Influencer. Da un lato, il Native Adverstising funziona bene con le logiche di promozione dei prodotti di marche di moda e lifestyle sulle piattaforme digitali (Facebook, Instagram ecc...) e dall'altro, gli Influencer, grazie alla loro capacità di creare contenuti, si pongono come il punto di incontro tra brand e Native Ad.
Per capire meglio di cosa stiamo parlando, possiamo vedere un esempio concreto!

Vanessa Ziletti è una giovane Youtuber che comunica ai suoi oltre 192k follower dei tipi di contenuti perfettamente in linea con il Native Advertisement di cui stiamo parlando. Infatti, Vanessa non si limita a pubblicare foto di prodotti, ma crea delle vere e proprie storie attorno ad essi. Per esempio, in questo video, parla dei suoi prodotti preferiti di Ottobre 2016, dando opinioni e suggerendo modi d'uso.

Le strategie di comunicazione dei brand di moda e lifestyle si basano sul prodotto e sempre più marche sfruttano la combinazione Native Advertising-Influncer per promuoverli. Infatti questi dati ci dicono che:

  • 59% dei brand collaborano con Influencer per lancire un nuovo prodotto (leggi il nostro studio sull'Influencer Marketing qui)
  •  60% delle marche di fashion e beauty sviluppano strategie di marketing con Influencer

La trasparenza è una parola chiave nella comunicazione odierna: è fondamentale non tradire la fiducia dei clienti. L'inarrestabile crescita dei social media ha comportato dei cambi repentini e spontanei all'interno delle dinamiche del marketing: il Native Adverstising e gli Influencer sono divenuti fenomeni mondiali ancor prima che gli venisse dato un vero e proprio nome, e lo stesso vale per la loro regolamentazione. Il dubbio amletico di fronte ad un Influencer che sfoggia un prodotto sorge spontaneo: è stato pagato o non è stato pagato?
Recentemente negli USA, il Federal Trade Commission ha alzato un polverone sul tema in seguito al caso di Lord & Tailor, che per lanciare una collezione ha collaborato con ben 50 Influencer, i quali hanno condiviso foto indossando tutti lo stesso abito...che coincidenza!

In seguito a questo evento, l'FTC ha costretto il brand ad ammettere di aver retribuito gli opinion leader e annunciato che gli Influencer pagati devono utilizzare sempre gli hashtag #ad o #sponsored, per distinguere la 'pubblicità' dai post 'organici'. Eppure, secondo uno studio condotto in Inghilterra, solo il 22% degli Influencer osserva la regola...gli altri sembrano fare orecchie da mercante!

Per quanto riguarda la situazione in Italia, poiché non esiste nessuna normativa al riguardo, il segreto sta nell'intessere delle relazioni di valore con gli Influencer. Innanzitutto selezionare con cura il prodotto di qualità che si vuole promuovere; in secondo luogo, bisogna mettersi in contatto con l'Influencer affinchè sfrutti il tuo prodotto per creare contenuti, non perchè riceva un compenso monetario, ma perchè se ne è davvero innamorato e ne parla con piacere.

Alla fine, l'Influencer Marketing è come un rapporto di coppia. Bisogna guadagnarsi la fiducia dei tuoi Influencer e dedicargli tempo e attenzioni affinché si innamorino di voi, e in questo modo i contenuti di Native Adversting nasceranno spontanei.
In ogni caso, che si parli di una collaborazione a pagamento o meno, sono tre le tattiche principali usate dai brand per inviare i suoi prodotti agli Influencer. Scopriamo insieme quali sono!

3 tipi di strategie di prodotto con Influencer

All'interno del quadro che abbiamo fin qui composto, è interessante presentare 3 tipi di strategie utilizzate dai brand di moda e lifestyle per promuovere i loro prodotti con l'aiuto degli Influencer. Dietro la foto del vostro Influencer che indossa un capo infatti, si nascondono delle strategie orientate al prodotto. Far provare un prodotto a un Influencer significa dare peso alla sua opinione e creare un legame con lui: se si sfrutta al meglio questo opportunità, ne potranno beneficiare entrambe le parti.

  •  Prestito di prodotto. Questa tecnica è per lo più utilizzata dai brand di lusso, chiaramente per il costo elevato dei loro sample. Sempre più marchi del settore del lusso stanno subendo la metamorfosi del digitale e questa implica anche l'utilizzo di tool che permettono di gestire e tracciare il proprio campionario, al fine di gestirlo al meglio. Il prestito di prodotto è una fase fondamentale per tessere una buona relazione con un Influencer e promuovere un prodotto con successo. 

Nel settembre 2016, Citroën ha scelto 10 Instagrammer del mondo come ambasciatori, per promuovere le bellezze del proprio paese a bordo di una macchina del brand francese, utilizzando l'hashtag #dailyroadtrip. A rappresentare l'Italia è stato Andrea Tamburrini (@anddicted)

  • Gifting. Altre marche, di solito più accessibili, inviano dei 'gift', ovvero dei loro prodotti in regalo agli Influencer, sempre con l'intento di collaborare con loro per creare un contenuto. Questa pratica offre una serie di vantaggi&svantaggi.
    Se da un lato infatti è una possibilità per il brand di promuovere gratuitamente il prodotto inviato, e per l'Influencer di ricevere un regalo, non è detto che questo sia sempre gradito o che la sua 'recensione' sia positiva. Per questo motivo, è fondamentale che gli Influencer percepiscano questo regalo come sincero, per esempio ricevendo un e-mail originale o un packaging fantasioso.

In questo post, per esempio, vediamo Piaget, il brand di orologi e gioielleria di lusso, inviare un gift box personalizzato per Paolo Stella, l'Influencer scelto per una collaborazione con la marca.

  • Tryvertising. Una combinazione dei termini "try" o "trial" e "advertising". Spesso, prima di lanciare un       prodotto sul mercato, molti brand inviano dei prodotto 'in prova' agli Influencer per ricevere un feedback. In questo modo non solo si ha la possibilità di avere un'opinione sul prodotto, ma si crea anche l'effetto attesa quando l'Influncer condivide questo momento con la sua community. Alcuni brand decidono di organizzare eventi invitando gli Influencer a provare in anteprima il prodotto e anche in questo caso gli Influencer generano curiosità fra i follower, condividendo l'evento in diretta o pubblicando foto.

La modella e Influencer Candela Novembre, scelta dal famoso brand di cosmetica Estee Lauder, prova in anterprima la nuova collezione della marca e condivide questo momento con i suoi follower.

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